mercoledì 18 novembre 2009

Intervista di Massimo Lonardi seconda parte



Come è nata la sua collaborazione con il progetto Guitar Collection della Stradivarius e come si trova con questa casa discografica?

La collaborazione con il progetto Guitar Collection è nata grazie a Frederic Zigante. Devo a lui l’idea di realizzare un’ antologia dedicata alle musiche per chitarra rinascimentale “ Comiença la musica para Guitarra” (il chitarrino rinascimentale si suona senza unghie, con una tecnica simile a quella del liuto). Prossimamente, nella stessa collana diretta da Zigante , pubblicherò un’antologia dedicata ai libri di intavolatura di vihuela stampati in Spagna. Sono molto grato a Frederic ed alla Stradivarius per avermi dato l’opportunità di realizzare questi progetti.

Lei sembra prediligere un particolare repertorio, c’è un autore in particolare che esalta in modo specifico il suo modo di suonare e con cui si trova di più a suo agio?

Come ho già detto prediligo il repertorio rinascimentale italiano. Gli autori coi quali mi sento più a casa sono Francesco da Milano e Petro Paulo Borrono, poi , ovviamente, amo molto John Dowland e, fra gli autori spagnoli che eseguo con la vihuela , Luys Milan e Luys De Narvaez.

Ultimamente stiamo assistendo a una serie di “riscoperte” di autori e di spartiti musicali finora trascurati e nuove edizioni musicali estramemente curate dal punto di fvista filologico (strumenti d’epoca, recupero delle trascrizioni originali, etc), ritiene esaurita la ricerca storica sugli autori originali per chitarra dei secoli passati o crede che possano ancora verificarsi “scoperte” di repertorio inedito di rilevante valore?


Senza dubbio si potranno verificare scoperte di grande valore perché il repertorio per liuto e strumenti similari, considerando anche i manoscritti relativamente poco conosciuti, è enorme.

Quali sono le differenze tecniche tra il suonare un liuto, una chitarra rinascimentale e una tiorba?

Le differenze più rilevanti riguardano l’impostazione della mano destra. Per questo motivo ho scelto di dedicarmi principalmente al repertorio solistico del liuto rinascimentale e della vihuela, mentre ho smesso di suonare la tiorba e la chitarra barocca ( che richiedono una tecnica dlla mano destra più simile a quella della chitarra moderna e l’utilizzo della diteggiatura medio-indice e dei legati in luogo dell’alternanza pollice-indice caratteristica prassi rinascimentale che mi è più congeniale). Attualmente suono l’arciliuto soprattutto nell’ambito della musica d’assieme. Adoro accompagnare la voce.

Trovo estremamente affascinante l’idea di riproporre con rigore filologico un repertorio di diversi secoli fa, interpretandone la musica con strumenti d’epoca. Quanto però può essere diverso il suo modo di suonare rispetto a quello dell’epoca? Ci vuole parlare dei suoi strumenti, la loro storia e come sono arrivati a voi attraverso il tempo?

Come ho spiegato nella risposta ad una precedente domanda, cerco di adeguare il più possibile il mio modo di suonare a tutto ciò che oggi sappiamo sulla prassi esecutiva e sullo stile degli autori che eseguo.

Lei suona sia strumenti d’epoca, che copie di recente costruzione, che rapporto ha instaurato con i liutai per la realizzazione e la manutenzione delle sue chitarre e liuti? Collabora con dei liutai di fiducia?

Collaboro con alcuni liutai di fiducia che mi mostrano tutta la loro pazienza e comprensione.

Quale significato ha l’improvvisazione nella sua ricerca musicale? Si può tornare a parlare di improvvisazione in un repertorio così codificato come quello classico o bisogna per forza uscirne e rivolgersi ad altri repertori, jazz, contemporanea, etc?

Come è ormai noto l’improvvisazione giocava un ruolo fondamentale nell’ambito della musica del Rinacimento ( Il celebre “ Tratado de Glosas “ – 1553 – di Diego Ortiz altro non è che un metodo di improvvisazione). Il Barocco è il trionfo dell’esecuzione estemporanea, basti pensare alla pratica del basso continuo e all’ornamentazione vocale e strumentale, ma anche nel periodo Classico-Romantico l’improvvisazione aveva un ruolo importante, non dimentichiamo che Mozart e Beethoven erano fantastici improvvisatori, mentre oggi quest’arte è rimasta appannaggio soprattutto di alcuni generi musicali come il Jazz o il Rock o di una parte della musica contemporanea. Purtroppo non sono un buon improvvisatore (il mio carattere lo impedisce), ma ho suonato e registrato con eccezionali improvvisatori come i cembalisti-organisti Ottavio Dantone e Guido Morini o il cornettista Doron David Sherwin , e forse qualche cosa ho imparato.

continua domani...

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