venerdì 20 novembre 2009

Recensione Comienca la musica para guitarra di Massimo Lonardi, Stradivarius

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Ben pochi strumenti hanno dimostrato nel corso del tempo di saper mutare forma e strategia adeguandosi al gusto e allo spirito dell’epoca e del paese di riferimento, adattandosi di volta in volta alle nuove esigenze. Strumento di musica popolare per eccellenza è diventato anche tempo piccola orchestra, oggetto di sfida per e gli interpreti di compositori di musica colta.
Questo disco, il dodicesimo della Collection della Stradivari, concentra l’attenzione sulla forma della chitarra rinascimentale attraverso 29 pezzi suonati dal maestro Massimo Lonardi “pescati” nella letteratura chitarristica cinquecentesca che è riuscita a superare l’oblio dei secoli. Si tratta di brani musicali tratti dai libri di Adrian Le Roy, Simon Gorlier, Guillame Morlaye, Gregoire Brayssing; Melchioro de Barberis, Miguel de Fuenllana e Pierre Phalèèse e Jean Bellère, sapientemente miscelati tra loro realizzando una vera e propria summa, una antologia delle forme musicali in voga nel periodo: si tratta di danze, variazioni su temi noti o schemi armonici prestabiliti, trascrizioni da opere polifoniche vocali e i ricercari o le fantasie nelle quali il compositore sviluppava liberamente il suo stile musicale.
Le musiche sono state eseguite con due chitarre rinascimentali, una accordata in la di Filippo Lesca e una accordata in mi di Stefano Solari. Sono pezzi brevi che vanno dal minuto e 10 secondi di Bransie de Bourgoigne di Adrian Le Roy ai 2 minuti e 34 secondi di Estant assis aux rives aquatiques di Simon Gorlier, miniature musicali, piccole gemme sonore meravigliosamente interpretate da Massimo Lonardi, sia con assoluta cura e dedizione filologica sia con passione e virtuosismo musicale. Attenzione caro lettore, questo non è l’ennesimo esempio di rivival cinquecentesco, qui non si sta cavalcando la comoda tigre di una effimera popolarità mediatica. Questo è un disco eccellente, dai colori pastello, suadente e leggero, di una piacevolezza che va al di là dell’interesse dell’appassionato e del chitarrista. E’ un disco per chi ama la bellezza, per chi apprezza un lavoro sincero, fatto sia con passione musicale sia con accurata ricerca bibliofila sia con certosino lavoro di liuteria.
Comienca la musica para guitarra, la chitarra non si è mai fermata e continua il suo viaggio nel tempo e nella musica.
Qualità di incisione ineccepibile per dinamica e timbro sonoro, una stella in più per i direttori della registrazione Andrea Chenna e Andrea Dandolo.

Empedocle70

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