martedì 22 dicembre 2009

Recensione di Guitar Trio Is My Life di Rhys Chatham, Table of the Elements

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Rhys Chatham, nel 1977, compose Guitar Trio Is My Life, una moltiplicazione tutta newyorkese di una sola corda di chitarra che fonde il minimalismo “non stratificato” di Tony Conrad e l’esercito chitarristico su cui già stava lavorando in quegli anni anche Glenn Branca. Trent’anni dopo la Radium, sezione della Table Of Elements, pubblica un cofanetto di 3 CD intitolato proprio Guitar Trio Is My Life, che contiene la stessa composizione suonata svariate volte (con cambiamenti di velocità o di veemenza) da membri di un coacervo di gruppi, dai Sonic Youth ai Tortoise, dagli Hüsker Dü ai Silver Mt. Zion. Esagerazione? Ci potete scommettere, ma una esagerazione meravigliosa: Guitar Trio è l’invenzione di un crescendo indefinito, infinito, che ci sembra anticipare dietro a ogni cambio di accordo un cambiamento che non avviene mai, o che avviene senza che lo si noti con un colpo di teatro. I tre CD di questo box-set contengono la riproposizione di uno stesso mantra chitarristico di stampo no wave, annullandone il crudo cinismo di quel genere musicale in una sospensione massimalista, epica e entusiasta. Poi sì, si può e si deve anche dire che questa composizione contribuì in modo determinante a formare un’estetica di cui tantissimi sono stati figli, dai sonici già menzionati ai Godspeed You Black Emperor!, ma volutamente lo diciamo solo alla fine, distrattamente e senza fermarci troppo, ipnotizzati dalla musica che non cambia e dalla mole dell’operazione. Tre cd sono infatti tanti e mi sento di consigliare questo acquisto impegnativo solo ai fans di Chatham, anche in virtù del bel libretto con foto inedite che accompagna il cofanetto.


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