giovedì 25 marzo 2010

Elena Càsoli a Dieci anni di poesia primavera


Dieci anni di poesia primavera
Biblioteca Civica di Verona, vicolo S. Sebastiano 3, Sala Farinati
venerdì 26 marzo 2010, ore 17

I “Metafisici” di Sanesi

Prologo: Saluto di Agostino Contò, introduzione di Gloria Rivolta, intervento di Vincenzo Guarracino
L’incendio di una rosa, Ruben Garbellini
* * *
D.Scarlatti / M.Pisati Esercizio K3 Elena Càsoli (Chitarra Luis Panormo, Londra 1846)
John Donne Aria ed angeli Annalisa Piva
John Donne Canzone Massimo Scrignòli
Aurelian Townshend A Lady May Massimo Scrignòli
John Donne Morte non essere troppo orgogliosa, se anche Annalisa Piva

D.Scarlatti / M.Pisati Sonata K37 Elena Càsoli (Chitarra Luis Panormo, Londra 1846)
Henry King Sonetto Annalisa Piva
Thomas Carew Canzone Massimo Scrignòli
George Herbert Speranza Annalisa Piva, Massimo Scrignòli
Richard Crashaw Epitaffio Annalisa Piva

D.Scarlatti / M.Pisati Esercizio K8 Elena Càsoli (Chitarra Luis Panormo, Londra 1846)
Andrew Marvell Alla sua amante ritrosa Massimo Scrignòli
Gorge Herbert Natura Annalisa Piva

L’influenza dei Poeti Metafisici nel tempo
William Blake La tigre e Hart Crane Nell’ombra Massimo Scrignòli
D.Scarlatti / M. Pisati Sonata K141 Elena Càsoli (Chitarra Luis Panormo, Londra 1846)

Testi tratti da Poeti metafisici inglesi a cura di Roberto Sanesi (Guanda, 1990)
Letture in lingua originale Alessandro Riccioni

a cura di Gloria Rivolta

La cenere di una rosa
Per i dieci anni di Poesia Primavera, un appuntamento di sottile raffinatezza con l’elegante e ineguagliata traduzione di Roberto Sanesi. Attraverso la voce di Sanesi che ci restituisce nella nostra lingua i versi di John Donne, di George Herbert, di Henry King, Andrew Marvell e di altri, con uno sconfinamento temporale fino alla Tigre di Blake e al contemporaneo Hart Crane, l’invisibile moto dell’anima acquisisce consistenza e diventa percepibile. I brani scelti appartengono a quel gruppo di poeti inglesi del diciassettesimo secolo definiti Metafisici per il loro specifico interesse verso le questioni filosofiche, il rapporto fra spirito e materia, anima e corpo, la tensione tra l’essere e il divenire, tra la caducità dell’esistenza terrena e il desiderio di immortalità. Questo genere di lirica ha influenzato la poesia fino ai nostri giorni per la sua ricchezza di giochi metaforici e allusivi, per la sua raffinata capacità di coniugare insieme amore sacro e profano, esperienza tangibile ed esperienza mistica; e soprattutto per il suo desiderio di trovare, proprio attraverso la poesia, un punto di possibile sutura tra l’angoscia dell’esistenza e l’anelito verso l’eternità e il ricongiungimento con il divino. Una poesia straordinariamente densa e ricca di immagini dunque, che spesso riescono a trasformare il pensiero e la sensazione in sentimento, ovvero, come giungerà ad affermare Eliot, “un pensiero capace di modificare la sensibilità e di essere sentito,……… come l’odore di una rosa.”

Nessun commento: