sabato 27 marzo 2010

Intervista a Enrico Coniglio, quinta parte


Con chi ti piacerebbe suonare e chi ti piacerebbe suonare? Che musiche ascolti di solito?

Ci sono diversi nomi della scena che mi piacerebbe avvicinare o che sono già riuscito a contattare, per dare il via a collaborazioni interessanti. Ascolto molto volentieri le release made in Italy di Glacial Movements, Afe records, Silentes. Mentre all’estero Hypnos, Crònica, Type, Touch, ecc. Non ti sto a fare l’elenco completo, diciamo dal deep space ambient al post-folk. Ascolto anche stream radio e i podcast che le varie etichette, gli autori o gli appassionati, mettono a disposizione in free download. Ci vorrebbe molto molto più tempo, al solito

Quali saranno le tue prossime uscite e le prossime iniziative?

È con un certo orgoglio che annuncio una release (digitale!) a sorpresa per Spire/Touch music, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. Stay tuned… si dice in gergo.
C’è poi in programma la release di Out&About, come HERION, un nuovo progetto collaborativo ideato assieme al musicista e amico Emanuele Errante, la pianista Elisa Marzorati e il violista Piergabriele Mancuso. Un album delicato, denso di suoi acustici e droni sintetici, in bilico tra una classica inquieta e un ambient conciliante. In maggio la label portoghese Cronica electronica uscirà con una compilation, che sarà distribuita in Italia attraverso una rivista specializzata, cui partecipo con brano composto con Janeck Schaefer (a proposito di sound art…). In autunno usciranno le Topofonie vol. 2 con la label irlandese Psychonavigation, il nuovo capitolo delle mappe sonore della laguna veneziana, che annovera la già collaudata partecipazione del trombettista norvegese Arve Henriksen e del nostro pianista su quel piccolo oceano che è la laguna, Gigi Masin.

Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

Perché si fa musica, è una domanda che mi sono posto da sempre, fin da quando strimpellavo la chitarra a 14 anni. La risposta è implicita alla sostanza della musica stessa: la musica è un potentissimo mezzo per inventare mondi. Per crearne di nuovi o per abbellire quello reale. Si fa musica prima di tutto per sé stessi, perché si ha bisogno di farlo. Non è una scelta, piuttosto una necessità, come la religione o la politica per passione.
Fare musica significa poi fare ricerca, adottare un’etica, un’estetica e trovare un proprio ruolo nel mondo. Il posto di chi fa musica nella società contemporanea dipende molto dall’etica e dall’estetica che ti sei dato. Dipende dalla fortuna che hai, ma per la maggior parte di noi credo che il posto nella società contemporanea sia estremamente marginale.
Se la musica, pur essendo un mezzo potentissimo, avesse potuto davvero cambiare il mondo, secondo il vecchio slogan, allora il mondo di oggi rispetto a quello degli anni sessanta dovrebbe essere migliore. Ma non mi sembra proprio guardandomi in giro. Una rivoluzione culturale ci sarà pur stata, ma ha portato all’affermazione di una nuova classe dirigente foriera di un modello di sviluppo economico oggi giunto al collasso. Senza allontanarci troppo dalla tua domanda, non credo che la musica in sé possa avere una valenza “salvifica”. Quello che si può fare è portare avanti la propria battaglia, magari insieme ad altri. Non tanto per sperare di cambiare il mondo, ma per raggiungere almeno l’animo delle persone a noi affini.

Grazie Enrico!
Empedocle70

2 commenti:

Leonardo De Marchi ha detto...

A costo di sembrare banale e ripetitivo, caro Andrea, non posso non farti i complimenti per i materiali che si trovano su questo blog. Anche quest'ultima intervista è stata interessantissima!
Possibile che ogni volta che questi speciali finiscono non vedo l'ora che arrivi quello successivo? :D

Andrea Aguzzi ha detto...

Caro Leo, grazie come sempre per i generosi complimenti! E' una tattica di marketing.. si crea dipendenza indotta! :-D

A proposito la prossima settimana c'è Marco Cappelli!

Andrea