martedì 1 giugno 2010

Intervista con Paolo De Stefano e Luigi De Leo, prima parte


La prima domanda è sempre quella classica: come è nato il vostro amore e interesse per la chitarra e con quali strumenti suonate o avete suonato? Qual è il vostro background musicale?

Paolo: fin da piccolo sono sempre stato affascinato dalla chitarra e a 11 anni i miei genitori me ne regalarono una per Natale.....da allora non ho mai smesso di suonare.
La prima chitarra è stata una Yamaha CG100, poi ho studiato per diversi anni su una Ramirez 3E e successivamente ho comprato un'altra Ramirez modello Especial che ancora ho a casa.
Ma gli strumenti su cui suono sono 2 chitarre del liutaio Gioachino Giussani.
Come molti ho iniziato a studiare da autodidatta (canzoni di De Andrè Guccini e altri) e poi decisi di andare a scuola. Il mio primissimo insegnante è stato Giuseppe Lanni, e poi ho studiato per 10 anni con Fabio Pellizzari. Ho avuto un zio che mi ha sempre fatto ascoltare ogni tipo di musica (classica, jazz, rock, etnica, new age, popolare etc..) e credo che questa sia stata una grande scuola di “ascolto” ed educazione alla musica. Lui dice sempre che già all'età di 4 anni mi mettevo sul divano e ascoltavo senza fiatare le 4 stagioni di Vivaldi.....io non lo ricordo.
Da adolescente mi sono dedicato per 4 anni alla chitarra elettrica e ho suonato in un gruppo rock/heavy metal, ma poi quando il gruppo si sciolse, decisi di dedicarmi totalmente alla chitarra classica che tra l'altro non ho mai abbandonato, nemmeno quando suonavo nel gruppo.
Così ho deciso di andare al conservatorio e ho finito gli studi con Francesco Biraghi a Milano.

Luigi: sono cresciuto in una famiglia dove madre, padre e sorella suonavano il pianoforte, quindi la musica ha sempre per certi versi impregnato la mia crescita. Avevo circa undici anni quando espressi la volontà ai miei genitori di imparare a suonare “davvero” uno strumento musicale. Perché scelsi la chitarra? Sarebbe più giusto dire, perché non scelsi anch’io il piano?! Sinceramente credo di aver scelto l’amato strumento a sei corde per fare qualcosa di diverso da mia sorella, si sa come sono i ragazzini… La mia lungimirante madre mi iscrisse ad una scuola privata dove mossi i primi passi sullo strumento, e da lì fino al Conservatorio di Milano dove, sotto la guida del M° Francesco Braghi ho conseguito il Diploma Accademico. Anche io come Paolo ho suonato per molti anni una Ramirez, giungendo ad oggi ad apprezzare davvero molto le chitarre del liutaio italiano Gioachino Giussani, che tutt’ora utilizzo.


Come è nato il vostro Duo? E’ da tanto che suonate assieme?

P: io ho sempre suonato in duo....all'inizio con mio fratello Michele, che poi ha scelto di diventare ingegnere, e successivamente a scuola con diversi compagni di corso.
Ma il mio insegnante Fabio Pellizzari (che era anche insegnante di Gigi in un'altra scuola) mi diceva che c'era un certo Luigi De Leo che era più o meno al mio livello.....così, dopo un concerto del Duo Assad decisi di mettermi seriamente a suonare in un duo di chitarre e chiesi il telefono di Gigi al mio maestro. Ci incontrammo e cominciammo a suonare.....e devo dire che l'intesa ci fu da subito. Con le altre persone con cui avevo suonato c'era sempre stata un po' di competizione, mentre con Gigi la competizione non è mai esistita, abbiamo sempre fatto musica in due, senza che nessuno cercasse si prevalere sull'altro, e questa è stata la cosa che ci ha permesso di suonare assieme per ben 9 anni....e spero ci faccia suonare assieme ancora per molto molto tempo.

L: non ho nulla da aggiungere..


Quali sono i compositori con cui collaborate e come sono nati questi contatti? Mi incuriosisce in particolare il rapporto che avete instaurato con Clarice Assad..

P: Partiamo da Gianluca Fortino, grande amico e collega. Lui suona con noi in un'orchestra di chitarre: la Sextha Consort. Ha sempre scritto musica e un giorno ci chiese se poteva scriverci un pezzo. Ovviamente abbiamo accettato e così venne fuori “Trittico d'estate”.
Con Clarice Assad, la storia è un po' lunga. Diciamo che ero in contatto con Sérgio Assad da un paio d'anni e ormai ci eravamo incontrati parecchie volte.....ai loro concerti, ma anche a Chicago, quando andammo a suonare al Columbia College. Sérgio abita a Chicago e passammo diversi giorni in sua compagnia.
Allora scoprii che aveva una figlia compositrice (che non ho mai incontrato di persona).
Cercai di rintracciarla per un anno....non volevo chiedere a Sérgio....mi sembrava di essere un po' invadente....così trovai il sito internet di Clarice e mi misi in contatto con lei per sapere se aveva scritto musiche per 2 chitarre.
Ovviamente sì, ma il pezzo che mi interessava di più (Mercador de Sonhos) era andato perso, perchè ne esisteva una sola copia manoscritta che Sérgio aveva purtroppo perso in uno dei suoi traslochi.
Fortunatamente esisteva una vecchia registrazione dal vivo del duo Assad.
Chiesi a Clarice di mandarmi un mp3 di questa registrazione, e decisi si trascriverla ad orecchio.
Fu un lavoro terribile, perchè in diversi punti dovetti riarrangiare il brano cercando di ricreare l'atmosfera e il sound che si sentiva nella registrazione del duo Assad. Dopo una settimana di lavoro le mandai lo spartito trascritto e lei fu così entusiasta che decise di scrivere un pezzo per il nostro duo.
Direi un bel modo per dirmi grazie del lavoro che avevo fatto!
Insomma, alla fine siamo rimasti in contatto, siamo diventati amici....e questo è tutto.
Ora dobbiamo solo incontrarci di persona....buffo non credi?

L: nulla da aggiungere…


continua domani

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