martedì 13 luglio 2010

Recensione di Ferdinad Rebay di Solo Duo (Lorenzo Micheli e Matteo Mela) Stradivarius, 2010


La Guitar Collection della Stradivarius raggiunge la quota di tutto rispetto di venti cd con questa nuova uscita del Solo Duo, ovvero Lorenzo Micheli e Matteo Mela, opera monografica interamente dedicata al compositore viennese Ferdinand Rebay (1880-1953), personaggio che finalmente con questo disco esce da un periodo di “buio storico” per vedere giustamente affermarsi le proprie qualità di compositore dedito in particolare modo e con interessanti risultati al nostro strumento preferito.
Il cd presenta quattro pezzi fondamentali: il Grosses Duo fur Gitarre und Quint-BassGitarre, eseguito da Duo con la presenza di una Quint-BassGitarre, accordata una quinta più in basso rispetto a una chitarra normale, la Variationen uber Schuberts Wiegenlied, suonata da Lorenzo Micheli, la Sonate in A moll fur Gitarre Solo, in quattro parti e interpretata da Matteo Mela e sempre in quattro parti, la Sonate di D moll fur Gitarre suonata ancora da Lorenzo Micheli.
Sulle abilità musicali dei due interpreti non ci sono dubbi, ascoltarli suonare è un semplice atto dello spirito e la loro abilità è tale che sembra non ci sia alcuna fatica, alcuno sforzo, alcuna difficoltà nel loro suonare, come se le musiche che interpretano non presentino la minima difficoltà e escano semplicemente dai loro strumenti, così di getto, senza bisogno di un lavoro di composizione a monte, senza che vi sia una idea di costruzione in precedenza. Così, senza fatica, quasi in assenza di gravità.
Credo sia giusto essere grati ai Maestri Mela e Micheli per aver voluto riportare alla luce questo repertorio inspiegabilmente dimenticato. Si tratta di eccellente musica post moderna improntata sempre verso una grande dolcezza, dell’insieme chitarristico unita da una notevole escursione dinamica e da un gusto meraviglioso verso la melodia. E’ musica espressamente pensata per la chitarra e per le specifiche qualità melodiche dello strumento e che nelle mani e nei pensieri di Rebay riesce a raggiungere vette di perfezione e assoluto controllo. Non c’è una nota fuori posto, una sbavatura, una imperfezione, solo grande, commossa poesia unita a una grande, immensa emotività.
Bellissimo. Bellissimo. Aggiungere altro mi sembra superfluo.

Empedocle

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