mercoledì 6 aprile 2011

Intervista a Matteo Rigotti, seconda parte


Ascoltando la sua musica ho notato la tranquilla serenità con cui lei si approccia allo strumento indipendentemente dal repertorio, da con chi sta suonando, dal compositore, dallo strumento che lei adopera dimostrando sempre un totale controllo sia tecnico che emotivo, quanto è importante il lavoro sulla tecnica per raggiungere a questo livello di “sicurezza”?

….evidentemente recito bene! A parte gli scherzi, credo che la tranquillità e la serenità in una esecuzione pubblica siano elementi da esercitare e da ricercare con pazienza. Il lavoro sulla tecnica risulta per me fondamentale poiché mi aiuta ad avere il controllo delle azioni e dei movimenti. Credo comunque che una dose di emotività sia indispensabile per poter trasmettere al pubblico delle emozioni e non risultare asettici.

So che lei ha studiato con Mariano Andreolli e ha frequentato masterclasses con importanti concertisti e didatti quali Oscar Ghiglia, Massimo Lonardi, Andrea Dieci, Lorenzo Micheli, Giulio Tampalini, Florindo Baldissera .. che ricordi ha di loro, dei loro insegnamenti, della loro poetica musicale?

Il Maestro Andreolli è stata la prima tappa importante per l’evoluzione del mio percorso musicale, la prima vera svolta. Ho imparato, però, che ogni musicista può darmi stimoli diversi a seconda delle varie fasi della mia evoluzione chitarristica. Ad esempio, l’incontro con Giulio Tampalini, con la sua energia, la sua tecnica, ha modificato in maniera importante il mio approccio allo strumento sia da un punto di vista tecnico che musicale. Un altro concertista a cui faccio molto riferimento è Andrea Dieci di cui apprezzo enormemente la pacatezza e la cura con cui trasmette il suo modo di intendere la chitarra.

Lei suona in duo con Mauro Tonolli, il Duo Lumen, con cui state facendo una intensa attività concertistica, come è nata questa intesa e su cosa state lavorando?

Il nostro Duo è nato da un percorso di studi comune, iniziato con il Maestro Andreolli e proseguito al conservatorio. Abbiamo avuto delle occasione per poter studiare assieme per esami di musica da camera e ci siamo accorti che le nostre sensibilità potevano essere complementari. Da qui è iniziato un percorso, non privo di difficoltà e intoppi vari, che ci ha portato comunque a consolidare nel tempo la nostra collaborazione e a suonare stabilmente insieme. Per quanto riguarda i progetti in corso, è stata appena terminata la diteggiatura e la revisione di un brano scritto per noi da un giovane compositore trentino, Raul Maria Masu. Inoltre abbiamo commissionato delle composizioni per il nostro duo. Infine è in cantiere un cd, che vorrebbe sintetizzare il nostro attuale percorso e repertorio.

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