martedì 31 gennaio 2012

Recensione di Preludi a getto d’inchiostro di Nicola Campogrande, Velut Luna 2006


Questa volta la recensione comincia dal libretto che accompagna il cd. Invece delle solite note o dell’eventuale saggio che accompagna usualmente i cd di musica questa volta è stato scelto di accompagnare le musiche con alcuni estratti dalla corrispondenza elettronica tra Elena Càsoli e Nicola Campogrande, le email spaziano tra il 1 settembre 2001 (data in cui Campogrande scrive di aver composto il primo preludio) e il 20 aprile 2003 (data in cui Elena Càsoli conferma di aver ricevuto l’undicesimo e il dodicesimo), un anno e sette mesi di lavoro per il compositore torinese per completare questi dodici schegge sonore di durata compresa tra il minuto e quarantaquattro secondi di Disincantato e i tre minuti e trentatrè secondi di Adagio liberamente.
Dodici i preludi interpretati da Elena con la sua Panormo del 1846, dodici musiche che sembrano costruite per rappresentare dei modelli, degli studi di rappresentazione armonica e melodica in grado di far respirare e rappresentare tutto il ricco caleidoscopio di colori che la sua chitarra e la sua bravura e intelligenza di interprete possono offrire a un compositore altrettanto sensibile e versatile.
I titoli stessi dei preludi (Adagio, liberamente, Con leggera insistenza, Stupendosi, Respirando con libertà, Disincantato, Ombroso, Investigando, Rimbalzando; Misterioso, Sulle colline, Seriamente, Leggero) indicano già una spiccata attenzione all’aspetto interpretativo dei brani e alla loro natura “sentimentale”, molto lontana da certe asprezze cui la musica contemporanea ci ha abituato.
Sono musiche molto piacevoli e godibili, apparentemente semplici, ma che in realtà nascondono una complessità da non sottovalutare per chi li vuole suonare e che può invece essere solo leggermente avvertita da chi li ascolta.
A ulteriore dimostrazione della notevole bravura dell’interprete e della versatilità delle musiche la presenza su cd di altre dieci registrazioni dei preludi realizzati con chitarra acustica Taylor e con arciliuto Goldsmidt (tre dei quali remixati).

Gli spartiti sono pubblicati da Universal Music Italia.

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